La Commissione di pastorale familiare dell’Emilia Romagna ha prodotto il sussidio di preparazione al matrimonio “Io accolgo te” curato da mons. Solmi pubblicato nel 2008 come esito di un confronto e collaborazione tra le diverse diocesi della regione i cui percorsi sono stati rivisti e integrati in questo volume che ha venduto oltre 20000 copie. Il sussidio edito da EDB è stato curato da mons Solmi consta di un quaderno operativo e di un manuale per gli operatori di pastorale. In fondo si potrebbe dire che questo strumento, utilizzato in modo flessibile nelle diverse realtà diocesane e non solo della nostra regione, ha costituito un frutto maturo dell’esperienza formativa di quella che è stata la scuola di formazione per operatori di pastorale familiare di Modena, una realtà che ha formato tante coppie della nostra regione favorendo non solo la preparazione ma anche lo scambio umano e pastorale tra le nostre realtà regionali.
A distanza di meno di dieci anni dall’uscita di quel testo ci si è interrogati sulla esperienza dei percorsi di preparazione al matrimonio. Sono cambiati i contesti e sono cambiati i protagonisti dei percorsi. Avevamo bisogno di “reinterrogare la realtà”, di rifletterne le implicazioni umane, socio-culturali e religiose.
Abbiamo così iniziato un percorso di studio grazie al supporto e all’incoraggiamento del nostro vescovo mons. Solmi con l’idea non di costruire un nuovo sussidio ma un vademecum che mettesse a tema la preparazione al matrimonio.
Ci siamo rivolti all’Istituto Toniolo che nel 2011 ha dato vita all’Osservatorio Giovani, che realizza il Rapporto Giovani, “la più approfondita ricerca italiana sull’universo giovanile e ricca di dati comparabili a livello internazionale” che si avvale della competenza del Laboratorio di Statistica dell’Università Cattolica e di Ipsos Srl. I risultati dell’indagine quantitativa che coinvolge un campione di circa 9.000 individui tra i 18 e i 34 anni (i cosiddetti “Millennials”) ne sonda valori, aspettative, progetti, fiducia nelle istituzioni, rapporto tra generazioni, lavoro, famiglia, genitorialità.
Ci siamo quindi avvalsi della competente ed equilibrata collaborazione con la prof.ssa Elena Marta Ordinaria di Psicologia Sociale e di Psicologia di Comunità – Facoltà di Psicologia-Università Cattolica del Sacro Cuore Milano- Brescia. Qui un suo breve profilo.
Si è trattato di un percorso complesso costituito da quattro tappe fondamentali: due momenti di studio e confronto con la prof.ssa Marta nel febbraio e nel Luglio 2017.
Nell’intermedio tra i due momenti formativi con la docente per preparare il momento di confronto estivo si sono costituiti dei gruppi di studio interdiocesano in cui si è realizzata una sorta di analisi SWAT dei dati emersi dal primo incontro.
Abbiamo quindi definito alcuni aspetti di fondo:
– Pensare alla varietà dei destinatari ( avendo il matrimonio come riferimento – quindi non parliamo di generico accompagnamento alle coppie), centrando il percorso con sulla tipologie di destinatari (credenti e non, conviventi anche con figli, “fidanzati” non conviventi e credenti…)
– mantenere l’idea dell’Itinerario
– Tenere presente la preparazione al matrimonio come esperienza di prima evangelizzazione.
Per realizzare il nostro vademecum – e forse con l’ambizione di redarre un nuovo sussidio – ci è sembrato comunque necessario partire da una fase previa di “ascolto” di coppie e sacerdoti (tenuto conto che le coppie guida – noi – daranno poi il loro contributo di rielaborazione nel confronto in commissione).
Abbiamo quindi chiesto ad Elena Marta e Roberto Maurizio ( attualmente insegna “Metodologia pedagogica” al corso di Laurea in Scienze dell’Educazione – IUSTO di Venezia qui il suo curriculum ) di aiutarci a realizzare un questionario da somministrare nelle varie diocesi. Redigere un questionario è complesso e ancor di più lo è leggere e incrociare i dati. Avremmo voluto coinvolgere anche conviventi e non credenti o comunque lontani dall’idea di frequentare un percorso di preparazione al matrimonio ma il campione finale che eravamo riusciti a raccogliere non era abbastanza significativo,
Una volta rielaborati da loro gli esiti dei questionari ci siamo confrontati e pensato di elaborare del materiale sulla base delle indicazioni che i dati ci davano. Abbiamo provato a decifrare i bisogni e le istanze delle coppie. Tenuto conto di ciò abbiamo cercato di definire una struttura tenuto conto delle sensibilità emerse. Rimane ora la fase redazionale del lavoro. Si tratta di un lavoro complesso e ci auguriamo possa esitare un significativo contributo in questo delicato e centrale settore non solo della pastorale familiare ma della vita della Chiesa e del suo servizio alla famiglia.