Famiglia, chiesa domestica (riflessione post pandemica)

BOZZA DI PENSIERI SI FAMIGLIA CHIESA DOMESTICA

L’esperienza della pandemia ha messo in evidenza con tutti i suoi limiti e fragilità anche le risorse della famiglia che in tanti casi ha dovuto supportare in tanti modi la oggettiva difficoltà che tutto il paese, e quindi anche le realtà ecclesiali, si sono trovate a vivere. dal campo dell’assistenza a quello della didattica le famiglie si sono reinventate per affrontare le sfide che la situazione del tutto inedita della pandemia creava. Anche gli incontri ecclesiali, il catechismo dei figli hanno chiesto alla famiglia di fare appello a tutte le sue risorse “costitutivamente ecclesiali” di chiesa domestica. La nostra commissione ha tentato se non proprio di fare un bilancio dell’esperienza vissuta almeno di cercare di rifletterci, di tematizzare cioè in modo critico quanto la situazione che si era vissuta ci aveva in qualche modo insegnato.

Qui sotto il padlet che raccoglie il percorso della Commissione.

Padlet riassuntivo sulla chiesa domestica (clicca sull’immagine per aprirlo)

Nel paragrafo sottostante proponiamo quanto il nostro vescovo delegato di ha offerto per facilitare il dialogo e il confronto. Il testo (non rivisto dall’autore) offre preziosi spunti di approfondimento.

Sono vescovo di Parma e del “Mulino Bianco”. Un marchio per tanti sinonimo di irenismo, anche se alla sua origine c’è un grande voglia di famiglia. Rischio in cui non voglio incorrere parlando della Chiesa Domestica. 

Vorrei togliere  subito l’illusione che il Covid abbia fatto scoprire la Chiesa Domestica …ha profilato e forse attivato o dato forza a delle dinamiche presenti “in natura” nella relazione uomo – donna nella catena delle generazioni e, in alcuni casi, fatto percepire come concreta e possibile proprio la realtà della Chiesa Domestica, che non è scontata, ma che chiede un’attenzione e una conversione pastorale.  

“ In questa che si potrebbe chiamare chiesa domestica, i genitori devono essere per i loro figli i primi maestri nella fede e secondare la vocazione propria di ognuno , e quella sacra in modo speciale”( LG 11) così il Concilio afferma su precise radici apostoliche.

La riscoperta biblica e liturgica dell’inizio del secolo scorso ne ha favorito il riconoscimento  che ha prodotto suggestioni profetiche con alterne applicazioni, è nota la base biblica di questa espressione che da “luogo” in cui si riunisce la Chiesa, assume il carattere di una caratteristica nata dal matrimonio, in stretta connessione con la riscoperta del valore della liturgia, della Parola di Dio e della dignità e apostolato dei laici … 

Le spigolature conciliari su matrimonio e famiglia rilanciano fortemente la famiglia “ velut ecclesia Domestica” = come – quasi … con punte autenticamente profetiche, modalità di fare pastorale che restarono rilegate a gruppi che tentano di estendersi ( i gruppi famiglia nelle diocesi, in associazioni e movimenti), ma senza mai espandersi alla più generale considerazione pastoralesenza però divenire un ingrediente consueto della pastorale ordinaria, anche se la famiglia, ultimamente, è invocata in diversi ambiti, in primis nell’Iniziazione Cristiana. Scontrandosi con l’affrettata costatazione della rarefazione della fede al suo interno.  

Dal dono proprio del matrimonio ne deriva la trasmissione della fede con un impegno vero e imprescindibile: essere i primi maestri della fede e aiutare la scoperta vocazionale: illusione o fantascienza? ma questa realtà è comunque presente nell’essere genitori, anche se a spesso non riconosciuta o attuata o misconosciuta …Nell’emergenza coronavirus la famiglia si è trovata ad essere nello stesso tempo luogo di lavoro, scuola, ma anche aula di catechismo, oratorio,  comunità che celebra, mentre affrontava lutti e inquietudini.  Di fatto, la si è considerata “Chiesa Domestica”. In questa nuova avventura on line, la pastorale si è rivolta alle famiglie che si incontrano nelle parrocchie, nessuna esclusa. 

Stiamo vivendo un paradosso: 

la coscienza della rarefazioni della fede in famiglia, come anche la mancata celebrazione del matrimonio, anche tra battezzati, con il grande fenomeno della convivenza sembrano denunciare l’incapacità della trasmissione della fede in molte case, definire illusione parlare di chiesa domestica,  per poi ritrovarsi a cercarla o invocarla quasi riconoscendole una connaturale apertura alla fede, data dall’essere trasmettitori di vita, genitori e rimanendo tali, anche nella crisi e nella rottura… una potenzialità, più che una realtà, a volte, ma vera .     

Esse rappresentano le condizioni e le sfide di tutte le famiglie ( AL 31 ss). 

Lancia nell’immaginario pastorale comune, la necessità di una lettura diversa della famiglia e una considerazione che impedisce di generalizzare e chiede di scoprire sotto la sabbia o sotto coltri più pesanti delle potenzialità vere per cogliere il senso di Dio e la trasmissione della fede… pertanto : 

È possibile rintracciare in loro i segni o la realtà più piena dell’essere velut ecclesia domestica,  consapevoli che si deve parlare per analogia o applicare anche qui la legge della gradualità, giocando sul crinale della morale e della teologia. 

Occorre pensare alla famiglia, non bloccati dal giudizio o dal rilievo dei problemi, ma convertiti alle potenzialità pastorali che l’intreccio di rapporti orizzontali, marito e moglie – uomo e donna  e verticali, le generazioni, sia terreno fertile per il Vangelo e per trasmetterlo con un’efficacia affettiva e relazionale unica. 

Forse questa è la sfida più grande che la pastorale in generale è chiamata a fare sulla famiglia e il servizio più aderente alla realtà che la Pastorale Familiare può dare, senza negare operazioni che le sono consuete e l’identità che le è propria, che è essa stessa garanzia di questa operazione. 

Infatti non può essere compiuta se non nella sinergia dei concreti carismi che ci sono nella Chiesa, ad esempio nel dialogo e nell’operare comune tra il ministero coniugale e il ministero presbiterale o delle persone consacrate nei vari ambiti pastorali e nella vita comune.  

Qui si gode di passi fatti e si patisce di ritardi ormai decennali.  L’esperienza mostra, infatti, che questi rapporti si ricongiungono nel cercare e vivere l’amore, anche dopo fallimenti e dolori.  

Per tutti – sia chi ne è consapevole sia per chi non se avvede – alle radici dell’amore c’è Dio. Tutti ne avvertono il fascino e se ne nutrono, come i tralci dalla radice. 

La fonte è l’esperienza esaltante e sofferta  dell’amore che è da Dio e che traccia di Dio la vita di ogni coppia e famiglia 

  • In questa dinamica si riscontra un’embrionale esperienza di Dio che è di ogni famiglia e che giunge alla pienezza nel dono del Matrimonio – sacramento. 
  • Ogni famiglia, pertanto, generando, introduce ai grandi misteri della vita, e, nella sorgiva alleanza con la Chiesa, può educarsi ed educare alla fede.   
  • In queste  dinamiche familiari, ancora oggi, può lievitare la coscienza di essere chiesa domestica, comunità che inizia alla fede e alla dimensione vocazionale. 

I destinatari e i modi si sovrappongono alla storia stessa  della famiglia e vengono sollecitati dai segni dei tempi, anche in contesti drammatici. 

Tutte le dinamiche sono preziose e da accogliere … come è nella Grande Chiesa, anche nella piccola Chiesa ci può essere una sola persona, un bambino, una moglie o un anziano, mentre altri non ci stanno, non comprendono … 

Le Chiese Domestiche, sono come le nostre parrocchie, le nostre assemblee feriali o festive… a volte vuote, con assenze, in attesa di … ma mantengono valore perché, come possono : 

Comprendono l’annuncio del Vangelo nella coppia, la crescita nella fede con i piccoli e il dialogo con gli adolescenti e i giovani, fino ad accompagnare anche da lontano nella malattia e nella morte, come è successo in questi giorni dolorosi. 

Scenari nuovi che chiedono alla “Chiesa Domestica” di essere in uscita. 

Perché ci sono realmente delle novità date dalla pandemia, dalle domande dei ragazzi, dalle esigenze che nascono e da situazioni che vedono la famiglia di nuovo presente :   

Oltre all’Iniziazione Cristiana, penso agli Oratori. Un tempo interdetti alla famiglia, ora bisognosi della sua presenza adulta, per aiutare a crescere nella fede secondo la verità che Pilato dice di Gesù, senza riconoscerla: “Ecco l’uomo”. 

Per il “dopo” di una pastorale che “non sarà più come prima” è da riconsiderare il “ dono proprio” della famiglia per la Chiesa e la relazione  tra “grande e piccola chiesa”, partendo dall’esperienza che la famiglia fa nella comunità cristiana. Essa facilita o rende vana la possibilità di portare negli appartamenti la coscienza di essere una “chiesa in casa” dove la fede cresce con la  sinergia di tutti.   

È un cammino che non si improvvisa: se consideri la famiglia nella Chiesa, puoi sperare in un dialogo informale, in  una collaborazione che si fa fattiva, altrimenti è illusione … se non l’accogli dentro di te, Chiesa, non puoi pretendere di cercarla fuori di te … 

La Chiesa Domestica è una realtà dinamica che scorre nel tempo mossa dallo Spirito che, come il vento, fa girare le pale di un mulino per macinare un pane condiviso.       

Siamo certi che questo è un tempo di cambiamento, anche positivo, con potenzialità di riaprire processi importanti: lo spirito lavora: può esserci un “mulino bianco” che lo spirito fa girare sorprendentemente. 

Parma 27 novembre 2020 

  • Non rivisto –   
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